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Seri, 550 nuove assunzioni per la produzione di accumulatori al litio

Una Gigafactory sostenuta con finanziamento europeo di 505 milioni di euro che si prefigge di produrre nel prossimo triennio un volume di accumulatori al litio per 8 gigawatt. E’ il progetto presentato al Ministero dello Sviluppo economico da Vittorio Civitillo, amministratore delegato di Seri, per garantire continuità al processo di reindustrializzazione del sito di Teverola in provincia di Caserta” che terminera’ la fase di start up entro gennaio con l’inserimento dei 75 provenienti dal magazzino Whirlpool di Carinaro e con altre 50 assunzioni entro questo primo trimestre 2021.

Il progetto, con la seconda industrializzazione sempre a Teverola, sara’ ancora piu’ importante per dimensione e per ambizione produttiva offrendo occupazione a ulteriori 550 persone entro il secondo semestre 2023, di cui 100 destinate a riassorbire le ultime residue eccedenze del magazzino Whilrpool.

Il piano industriale appare forte non solo del fatto di insistere in un settore innovativo e importantissimo per l’economia nazionale, nell’ambito del piu’ generale processo di elettrificazione della mobilita’, ma anche di una importantissima verticalizzazione dei processi, grazie a una serie di partnership che partono dalla estrazione della materia prima in Argentina e arrivano fino alle applicazioni negli ambiti della mobilita’, innanzitutto navale, dello storage, delle infrastrutture di ricarica e delle applicazioni militari. Si tratta di un piano industriale importantissimo per le positive ricadute occupazionali su un territorio, quale quello casertano, che nel recente passato e’ stato martoriato da gravi crisi industriali, nonche’ per i potenziali benefici che indirettamente ne possono derivare ad altri settori investiti dalla elettrificazione. “Come organizzazioni sindacali abbiamo chiesto da una parte di insediare in sede istituzionale un tavolo di regia del progetto e dall’altra di avere un incontro anche con Whirlpool, per definire tempi e modalita’ di riassorbimento dei residui esuberi del magazzino di Carinaro”, concludono.

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