Il Covid è stato il faro che ha illuminato i limiti dei sistemi di educazione tradizionale e l’innesco per un cambiamento verso l’istruzione online che andrà avanti anche dopo la fine della pandemia, trainata dal settore demografico e che potrà offrire agli investimenti nel settore buoni rendimenti.
E’ quanto si ricava da un’analisi di Rahul Bhushan, co-fondatore di Rize ETF secondo cui a “la quantità di fondi investiti in EdTech è destinata a moltiplicarsi nel giro di pochi anni”. Gli investimenti di venture capital da soli, aggiunge, hanno raggiunto la quota di 4,5 miliardi di dollari nella prima metà dell’anno, contro i 4,2 miliardi investiti nell’arco di tutto il 2015. Inoltre “i titoli EdTech hanno beneficiato del lockdown di quest’anno per guadagnare molte quote di mercato, e molte IPO sono all’orizzonte”. Lo studio ricorda come nel 2025 la spesa in EdTech sarà superiore a quella prevista, pre-Covid, di 63 miliardi di dollari, “nonostante le previsioni della spesa complessiva in istruzione si siano ridotte di circa 500 milioni di dollari a causa dell’epidemia”.
Ma a parte il Covid il fattore trainante sarà quello demografico: “molti paesi nel mondo stanno diventando più ricchi e popolosi, e le ultime ricerche stimano che – solo nei prossimi 5 anni – 500 milioni di studenti in più si iscriveranno nelle scuole e nelle università di tutto il mondo”. I sistemi di insegnamento tradizionali semplicemente non possono gestire tutto questo – se aumenta il rapporto insegnanti-alunni, è inevitabile che la qualità dell’istruzione ne risenta. L’Rize può fornire un aiuto fondamentale, sia attraverso lezioni online, che con forme più efficaci di apprendimento in classe, che con software di supporto”.