Una newco per lanciare, negli otto cantieri italiani di Fincantieri, un nuovo sistema integrato di gestione dei rifiuti per una loro valorizzazione (e riduzione) in ottica di economia circolare. E in futuro, di allargare ad altri siti di Fincantieri, all’estero.
Si tratta di CircularYard, la società appena costituita da Fincantieri e dal Gruppo Hera con un investimento di quasi 13 milioni di euro in progettazione e costruzione di nuovi impianti, riqualificazione e ottimizzazione di infrastrutture e attrezzature in chiave ‘green’, mirati ad ottenere, già dal primo anno, una riduzione del 15% di scarti indifferenziati.
Il progetto di joint venture si svilupperà in due fasi, con l’obiettivo finale di gestire quasi 100.000 tonnellate all’anno di scarti industriali prodotte nei cantieri navali di Fincantieri e di incrementare, appunto, del 15% le frazioni valorizzabili (in particolare ferro, legno, plastica e carta) già entro i primi 12 mesi di accordo. In parallelo saranno studiati specifici interventi per andare a regime grazie alla realizzazione di impianti avanzati, ad esempio per il trattamento e riuso delle acque o il recupero del rame, così come alla gestione ottimizzata dei rifiuti. Successivamente, si consoliderà il percorso tramite la predisposizione di impianti di trattamento con “tecnologie all’avanguardia in Europa”. Il tutto attraverso una serie di iniziative strutturali, sempre in chiave di economia circolare, come la progettazione e la costruzione di impianti chimico-fisici per il trattamento e il riuso delle acque, l’ampliamento e la riqualificazione dei depositi temporanei con nuove aree di selezione e nuovi impianti di recupero del rame.
CircularYard avrà dunque il compito di presidiare l’intero processo di gestione dei rifiuti, con “focus specifico sulla conduzione operativa degli impianti per la valorizzazione di scarti di gestione, degli smaltimenti e dei residui recuperabili”, condividono Hera e Fincantieri. La società si avvarrà di personale dotato di esperienza pluriennale, fra l’altro, che permetterà “una migliore integrazione ed efficientamento di tutte le risorse” coinvolte. CircularYard, nata in seguito al memorandum d’intesa specifico firmato a luglio 2024, consolida quindi, ulteriormente, “l’impegno di Fincantieri verso pratiche industriali sempre più responsabili, contribuendo in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale”, assicurando tra l’altro “maggiore controllo sui fornitori” e “promuovendo trasparenza, sicurezza e qualità” lungo tutta la filiera. La compagine societaria è formata al 60% dal Gruppo Hera e al 40% da Fincantieri. Hera sarà presente con Herambiente servizi industriali (Hasi) al 55% e Acr di Reggiani Albertino (Acr) con il restante 5% (entrambe sono società controllate da Herambiente, tra i principali operatori nazionali nel settore ambiente e tra i primi sette in Europa).
“Siamo orgogliosi di mettere al servizio del primo shipbuilder occidentale le nostre elevate competenze, l’eccellenza impiantistica e la pluriennale professionalità nel processo di gestione circolare dei rifiuti, per promuovere la rigenerazione delle aree urbane e industriali. Acceleriamo il nostro percorso che porterà il Gruppo Hera a diventare il motore dell’economia circolare del tessuto industriale italiano, accompagnando le grandi aziende nel loro percorso di transizione ambientale con la riduzione degli scarti di produzione e la massima valorizzazione nel loro recupero”, ha spiegato Orazio Iacono, amministratore delegato del Gruppo Hera.
Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, ha aggiunto che “l’avvio della joint venture con un partner di assoluto valore come il Gruppo Hera aggiunge un tassello nel nostro ulteriore impegno per l’adozione di pratiche virtuose di economia circolare all’interno dei nostri cantieri. In linea con il nostro piano industriale sull’eccellenza operativa, CircularYard rappresenta un progetto che unisce know-how complementari e ci consente di applicare le migliori pratiche e l’innovazione tecnologica nella gestione e nella valorizzazione dei rifiuti e degli scarti di produzione. L’obiettivo ultimo- rimarca Folgiero- è di perseguire nello stesso tempo i nostri target sulla sostenibilità ambientale e sull’efficienza dei processi nel segno di una crescita responsabile sia dal punto di vista della sostenibilità che della economicità confermando il ruolo di Fincantieri come azienda leader mondiale anche nell’adozione di nuovi modelli operativi nella cantieristica”.
“L’obiettivo è quello di non portare più rifiuti a smaltimento, e prima ancora di provare a ridurli, entrando in questo senso nei processi produttivi di Fincantieri. Per farlo, bisogna investire, partendo da Monfalcone e andando a lavorare poi negli altri cantieri via via”, ha concluso l’amministratore delegato di Herambiente, Andrea Ramonda.