L’Eurozona sovraperforma rispetto al Nord America negli investimenti ESG. E’ quanto emerge dal nuovo studio di Amundi sull’impatto dei criteri ESG nella performance dei portafogli tra gennaio 2018 e giugno 2019. La società di asset management ha utilizzato i dati raccolti tra il 2018 e il 2019 per analizzare le performance di 1.700 società appartenenti a cinque universi di investimento corrispondenti agli indici MSCI, in seguito alla crescente domanda di investimenti ESG da parte di clienti istituzionali in tutto il mondo.
Nella ricerca è emerso che gli investimenti ESG continuano ad essere una fonte di sovraperformance nell’Eurozona, mentre dal 2018 calano i rendimenti in Nord America. In Europa la componente sociale “S” ha ora il maggior impatto, quindi i fattori ambientali “E” e di governance “G” non rappresentano le uniche preoccupazioni per gli investitori. Inoltre, l’approccio ESG è ora completamente integrato nei processi di selezione dei titoli.
Vincent Mortier, group deputy CIO, ha dichiarato: “La complessità e la diversità degli investimenti responsabili comporta che gli investitori debbano essere agili e disposti a rispondere a nuovi temi e driver. Abbiamo rilevato che negli ultimi 10 anni la mobilitazione e la consapevolezza degli investitori hanno portato la materia ESG dall’essere considerata “nice to have” a “must have”.