Questa la previsione di Erion Energy, il Consorzio dedicato ai rifiuti di pile e accumulatori
L’accelerazione delle immatricolazioni delle auto elettriche del +155% rispetto al 2019 (circa 30mila nuove auto, pari a oltre il 3% sul totale) dovuta alla trasformazione green del settore automotive, porterà nel prossimo futuro a una domanda esponenziale di batterie al litio e a una conseguente necessità di smaltimento e recupero delle stesse.
Secondo Erion Energy, il Consorzio del Sistema Erion dedicato ai Rifiuti di Pile e Accumulatori, se nel 2030 dovessimo riciclare tutte le batterie del parco di autovetture elettriche immesse sul mercato fino al 2020, dovremmo attrezzarci per la raccolta e il trattamento di circa 28.000 tonnellate di rifiuti, pari al peso di due Torre di Pisa.
Nei prossimi anni, la richiesta crescerà di 14 volte rispetto al 2018 e si prevede che, entro il 2030, il 17% di questa potrebbe arrivare dall’Europa. Solo in Europa sono state annunciate 15 Gigafactories per la produzione di accumulatori al litio entro il 2025, sufficienti ad equipaggiare 6 milioni di veicoli.
I produttori di batterie, da normativa europea, sono responsabili per l’intero ciclo di vita del prodotto, compreso lo smaltimento e riciclo.
Si stima che da qui al 2030 litio e cobalto serviranno rispettivamente in misura 80 e 50 volte superiore rispetto all’uso attuale, un dato significativo se si considera l’attuale dipendenza dell’Europa da Paesi terzi. La buona notizia è che sono materiali riciclabili, a patto che si sviluppi una filiera nazionale ed Europea in chiave circolare per il riciclo e il riutilizzo delle batterie.
Danilo Bonato, direttore generale di Erion Energy, spiega che “il litio è molto reattivo all’aria e all’acqua, poiché entrando in contatto con l’ossigeno genera prodotti tossici e come altri metalli è altamente infiammabile e a rischio esplosione. Alla luce di questo è fondamentale farci trovare pronti e preparati”.