Per un’azienda delle dimensioni di Bosch, che occupa oltre 400mila collaboratori nel mondo e realizza un fatturato di 78,5 miliardi di euro, il mantenimento dell’equilibrio fra redditività e sostenibilità è certamente uno degli traguardi più importanti. “Più significativo è l’obiettivo, maggiore deve essere l’impegno dei collaboratori – ha detto al riguardo Volkmar Denner, Ceo del Gruppo Bosch. – Le aziende guidate dai valori devono essere in grado di sopportare le tensioni nel loro cammino. tensioni tra libertà legali e autocontrollo etico nella pratica aziendale, tra redditività e sostenibilità, e non da ultimo tra persone e macchine. In questo contesto – ha sottolineato Denner – non è la risoluzione dei problemi il compito primario di gestione, ma sempre più la risoluzione dei dilemmi”.
“Niente lo illustra meglio dei tre poli rappresentati da economia, ecologia e società, e che la responsabilità imprenditoriale deve conciliare. Soprattutto in tempi di crisi e cambiamento, la leadership aziendale è un atto di equilibrio impegnativo e senza fine”. E ha ricordato che “solo le aziende che si muovono con successo creeranno valore duraturo”. Una affermazione che è supportata da una serie di analisi recenti: le aziende che agiscono in modo sostenibile hanno tenuto meglio sui mercati azionari di altre, anche di fronte al Coronavirus.
Denner sottolinea come “la sostenibilità non sia possibile senza innovazione e valori a guidarci” e lo fa citando le 15.000 vite salvate e i 450.000 incidenti evitati grazie all’ESP (il sistema antisbadamento inventato da Bosch) in un quarto di secolo solo in Europa. “Il fondatore Robert Bosch disse che la tecnologia deve essere progettata per aiutare l’intera umanità a trarre il meglio dalla propria vita e trovare la felicità. Per i momenti odini, l’idea del progresso tecnologico come panacea dei mali del mondo può sembrare esagerata. I nostri principi attuali per lo sviluppo del prodotto hanno un tono più sobrio e richiedono che qualsiasi prodotto salvaguardi la vita umana nella misura più ampia possibile e che l’impatto sull’ambiente e sulle risorse sia ridotto al minimo”.
L’etica Bosch ‘Invented for life’ è formulata proprio in questo spirito e per gli ingegneri del Gruppo tedesco è un imperativo. Per un’azienda tecnologica, ha perfettamente senso inventare una nuova tecnologia intelligente in risposta all’impatto negativo della stessa tecnologia, ad esempio gli incidenti stradali. Tuttavia, non tutti gli impatti a lungo termine che sono conseguenza dell’industrializzazione possono essere risolti con iniziative individuali. Nessuna azienda il cui codice di valori include la sostenibilità può ignorarlo. Uno di questi è il cambiamento climatico.
”L’azione per il clima sta spostando i limiti alla crescita – ha detto il Ceo di Bosch – ma la risposta non è abbandonare istantaneamente e completamente l’idea di crescita. Chiunque lo proponga sta negando a miliardi di persone nei Paesi in via di sviluppo la possibilità di ricevere salute, istruzione e prosperità. Ma soprattutto l’idea che la crescita abbia dei limiti implica che ci siano dei limiti anche al progresso tecnologico. Ma è vero il contrario. È il progresso tecnologico che può portare a un cambiamento verde nei limiti alla crescita”.
Denner sottolinea a questo riguardo che “l’efficienza energetica, la generazione di energia rinnovabile, l’uso dell’idrogeno verde per produrre combustibili sintetici: tutte cose che possono aiutare a decarbonizzare la crescita economica. Ed è proprio su queste leve che Bosch si sta muovendo”.