L’Italia e’ inadempiente per non aver recepitola direttiva sulla protezione contro le radiazioni ionizzanti, entro il termine stabilito dalla Commissione. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia Europea, accogliendo il ricorso della Commissione Ue, nell’ambito di una procedura d’infrazione contro l’Italia aperta il 25 luglio 2019.
La Corte ha rilevato che, alla scadenza del termine di due mesi dal ricevimento dello parere inviato dalla Commissione con lettera del 25 gennaio 2019, l’Italia non aveva ne’ adottato le misure necessarie per garantire il recepimento della direttiva 2013/59 nel proprio ordinamento giuridico interno ne’ comunicato a Bruxelles il testo delle disposizioni di diritto interno vigenti relative alle questioni disciplinate dalla direttiva.
Per la Corte “non costituiscono valide giustificazioni quelle fatte valere dall’Italia circa le difficolta’ incontrate nel recepire la direttiva a seguito dello scioglimento delle camere del Parlamento, che aveva comportato lo svolgimento di elezioni anticipate”.