Sunday, December 22, 2024

Fidelity International, progressi su sostenibilità e livelli di stewardship in Cina

In Cina la graduale apertura dei mercati onshore sta portando con sé una
maggiore attenzione sull’importanza di una buona gestione. Alla luce del fatto che gli investitori di tutto il mondo stanno aumentando le loro allocazioni alle A-share cinesi, una comprensione migliore e più profonda dello stato dei voti e dell’engagement nelle aziende dei mercati onshore cinesi è sempre più importante.


La prima edizione del China Stewardship Report di Fidelity International, i cui risultati si basano su un sondaggio proprietario condotto per Fidelity International da ZD Proxy, rileva che la maggiore attenzione degli investitori per la stewardship – sia attraverso il voto che attraverso l’attività di engagement – sta contribuendo a costruire una solida base per gli investimenti sostenibili e a influenzare positivamente i comportamenti aziendali.


Il sondaggio ha rilevato che la partecipazione al voto è in lenta ma costante crescita nel mercato onshore cinese. Escludendo le partecipazioni di controllo, nel 2019 l’affluenza media alle votazioni delle azioni non di controllo è cresciuta al 26,2%, in lieve aumento rispetto al 25,5% del 2017. Il cambiamento è stato più pronunciato nelle aziende senza un azionista di controllo, dove il tasso medio di partecipazione al voto ha raggiunto il 36,5% dal 33,1% nello stesso periodo.


Un altro cambiamento degno di nota è che sempre più azionisti votano contro le risoluzioni a cui sono contrari, invece di accettarle in silenzio. Il numero di risoluzioni che hanno ricevuto più del 10% di voti “contrari” è salito a 385 l’anno scorso, con un aumento di circa il 20% rispetto al 2017. Considerando solo il dissenso tra gli azionisti di minoranza, il numero di tali risoluzioni è salito a più di 1.600 l’anno
scorso. Tra le misure che hanno visto una maggiore opposizione, le più comuni sono state le elezioni del consiglio di amministrazione, le garanzie sui prestiti e le operazioni con parti correlate.

“Con l’espansione dell’influenza istituzionale nel mercato onshore e l’afflusso di investitori stranieri, i mercati cinesi hanno cambiato forma nell’ultimo decennio, – ha commentato Flora Wang, Director, Sustainable Investing, Fidelity International -. Alla luce del fatto che gli investitori di tutto il mondo stanno aumentando le loro allocazioni alle azioni A cinesi, una comprensione migliore e più profonda dello stato di voto e dell’engagement nelle aziende dei mercati onshore cinesi è sempre più importante.
La tendenza all’aumento della partecipazione al voto degli azionisti suggerisce che un maggior numero di azionisti e di asset manager attivi in Cina stanno prendendo più seriamente la responsabilità della propria ownership – ed esercitano il loro diritto di voto invece semplicemente di cedere, come hanno fatto in passato.”


Le aziende diventano sempre più responsabili
Le aziende non stanno diventando più reattive solo in materia di voto: l’indagine ha rivelato che anche sulle questioni ESG le aziende si stanno muovendo per fornire un sempre maggior numero di informazioni, e di migliore qualità. Sebbene, infatti, l’informativa ESG non sia ancora obbligatoria in Cina, un numero crescente di aziende quotate in borsa sta rilasciando volontariamente tali informazioni.
Nel 2019, 945 aziende onshore hanno reso note le loro performance ESG nei cosiddetti rapporti sulla Responsabilità Sociale d’Impresa: più di un quarto delle aziende A-share. Si tratta di un aumento del 18% rispetto alle 801 aziende del 2017.


“Le aziende e i manager – ha proseguito Flora Wang – stanno rispondendo alla crescente partecipazione degli investitori, rendendo loro più facile la partecipazione al voto e l’avvio di attività di engagement ESG. Se miglioramenti come questo possono sembrare minimi, per gli azionisti di minoranza rappresentano un gradito e tangibile passo avanti verso la standardizzazione degli elementi procedurali dell’investimento in Cina.”

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